A picco sul mare, affacciate sulle isole dell’arcipelago, per secoli, anzi millenni fonte inesauribile di ricchezza e prosperità di civiltà intere, di popoli. Sono custodi di un grande tesoro, che non è solo la fonte stessa della loro essenza, il minerale, ma l’insieme della storia, della cultura, che da esse trasuda, perché esempio unico del lavoro dell’uomo e del suo grande legame con la terra.
Sono le miniere del ferro dell’isola d’Elba, un luogo di grande suggestione che costituisce uno dei simboli di questa terra segnata per secoli da domini di popoli antichi, incursioni, occupazioni e sfruttamento, la cui ricchezza, ma anche il suo patimento, è stata fin dalla notte dei tempi e sino ai giorni nostri, proprio la presenza del prezioso ferro nel suo sottosuolo.
La parte ferrosa dell’Isola regina dell’Arcipelago Toscano, è quella posta ad est. Essa si estende per diversi chilometri quadrati e abbraccia tre comuni: Capoliveri, Porto Azzurro e Rio. Qui è possibile ritrovare i giacimenti del ferro, la “terra rossa”, le storiche miniere, una volta sfruttate dagli Etruschi, poi dai Romani, fino ad arrivare ai giorni nostri. L’ultimo “squillo della sirena” fu dato negli anni ’80. Da allora i giacimenti minerari e ciò che di essi è rimasto non sono più attivi. Ma le miniere hanno conservato e forse amplificato, in questa nuova veste, il loro fascino. Sono migliaia i visitatori che ogni anno si recano a visitare le miniere dell’isola d’Elba e i siti minerari presenti sul territorio. Le miniere di Calamita, che arrivano fin sul mare nelle suggestive spiagge di sassi bianche, ocra e azzurri, e che è possibile visitare scendendo fino a – 20 mt sul livello del mare, il laghetto di Terranera con il suo inconfondibile colore rosso ferro a un passo dalla distesa blu di acqua salata e i giacimenti circostanti, le Miniere di Rio che sorgono intorno al paese, quasi a proteggerlo, a sorvegliarlo, con i suoi percorsi a cielo aperto e i suoi esempi di architettura industriale ancora intatti.
Tutto questo costituisce un patrimonio inestimabile che l’Elba vuole proteggere, valorizzare, tutelare.
Per questo le amministrazioni comunali di Capoliveri, Rio e Porto Azzurro hanno deciso di dare il via alla candidatura dei siti minierari dell’Isola d’Elba quale Patrimonio Unesco in quanto esempio di sito e paesaggio che rappresenta una creazione congiunta dell’uomo e dell’ambiente.
“Oggi – spiegano i Sindaci delle tre comunità minerarie – siamo chiamati ad un grande atto di responsabilità. Abbiamo un grande tesoro da preservare, promuovere e al tempo stesso proteggere. Le miniere dell’Elba sono un esempio unico nel loro genere, della grande opera dell”uomo e del suo impatto sull’ambiente naturale. Il ferro veniva estratto già all’epoca degli Etruschi, l’isola era conosciuta, ovunque, nel mondo di allora, perchè riserva inesauribile di minerale che qui veniva estratto e lavorato nei forni sempre accesi. Da qui il suo appellativo di “Isola dai Mille Fuochi”. Nei secoli l’estrazione del ferro è stato un grande bisogno per i popoli. Oggi quel che resta delle miniere è quanto realizzato nel ‘900 e rappresenta il valore di un popolo che ha lavorato, sudato, dato la vita in queste terre che sono simbolo di un’Italia laboriosa, di una realtà che non c’è più, ma che è storia e cultura che vanno tramandate ai posteri.”
Oggi i siti minerari sono diventati luoghi di cultura a tutto tondo. Guide ambientali accompagnano visitatori italiani e stranieri alla scoperta di questa realtà unica e incredibile, ma anche studiosi, artisti, amanti della geologia, appassionati di fotografia perchè i colori e gli scenari che si scorgono dalle miniere sono davvero incredibili e catturano tutti. Ma v’è di più. Numerose associazioni culturali e artistiche hanno realizzato con la collaborazione delle amministrazioni comunali, importanti eventi di musica e spettacolo (teatro, opera, danza…) proprio all’interno dei siti minerari, dalla miniera del Ginevro fino nell’anfiteatro di Rio, raccogliendo consensi senza precedenti.
Questo è il nuovo volto della miniera. Un patrimonio inestimabile che raccoglie antico e moderno, un valore assoluto che deve essere mantenuto nella sua bellezza e ricchezza e se possibile ulteriormente valorizzato affinchè resti nel tempo un simbolo godibile e vivibile dalle generazioni che verranno quale esempio unico del connubio indissolubile fra uomo e natura che essere esprimono.
“Crediamo – commentano i primi cittadini di Rio, Capoliveri e Porto Azzurro (Marco Corsini, Walter Montagna e Maurizio Papi) – che solo attraverso la candidatura delle miniere a patrimonio mondiale dell’umanità sarà possibile riconoscere a livello universale il valore di questo incredibile sito, unico nel suo genere e identità di un’isola. Un comitato tecnico scientifico affiancherà i comuni nella preparazione della candidatura. I cittadini potranno seguire presto il percorso per la candidatura delle Miniere dell’Isola d’Elba a Patrimonio Mondiale Unesco sul sito web che è in fase di allestimento. Un iter che offrirà ulteriore visibilità a tutto il nostro territorio insulare a livello nazionale ed internazionale contribuendo a rafforzare il concetto di un’isola che è mare, natura, storia, tradizione e cultura, insomma una terra a tuttotondo ancora da scoprire nel sua infinita bellezza”.