Si inaugurerà sabato 12 settembre, alle ore 17,00, presso lo Spazio d’Arte di Capoliveri, adiacente al Museo del Mare, l’evento culturale “Aquae”, una vera e propria installazione artistica che vede protagoniste le opere dell’eclettica Luisa Brandi e del maestro Luca Polesi. Curatrice dell’evento è Angela Galli.
Con Aquae – spiega la curatrice Angela Galli – vogliamo dare il via ad una serie di iniziative di nuova concezione che diano centralità agli eventi culturali, in un perfetto connubio fra arte, cultura, promozione e turismo. L’idea – come condivisa anche dalla nuova amministrazione comunale guidata dal Sindaco Walter Montagna – è quella di associare il progetto artistico a una concezione di management culturale più ampia, in modo da ottimizzare le risorse e focalizzare il “raggio laser” del progetto su obiettivi sempre più ambiziosi.
L’istallazione, realizzata con la collaborazione della Società ‘Caput Liberum’ di Capoliveri, è parte integrante del museo stesso e visitabile dal 12 al 30 settembre 2020 durante gli orari di apertura: 10:00/12:00 – 15:30/19:00.
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L’installazione – A. Galli
L’installazione, dal titolo Aquae, è una commistione di tre menti, un lavoro ‘complesso’ costruito appositamente in quella stanza espositiva e per quello spazio (site specific), come forma finale non esisteva prima e non esisterà dopo salvo nel ricordo fotografico dell’evento, una costruzione tridimensionale di cinque metri per sei di base e due metri e 10 cm di altezza. Un percorso labirintico che ci rimanda continuamente attraverso la finzione artistica e la percezione sinestesica a rapportarci al mare, alla sua magia, agli esseri che vi abitano, e che ci spinge a domandarci sui riferimenti semiologici e simbolici presenti nelle forme, ad esempio le sculture di Luca Polesi che da marmitte diventano megattere. Lunghi teli trasparenti sui quali sono stati bloccati dalla fotografia i fondali delle acque che circondano l’isola, dell’artista Luisa Brandi (svolazzano se nella stanza entra il vento, il mare si risveglia), velature dei fondali oltre i quali si intravedono forme di creature marine. L’installazione riporta in continuazione richiami semiologici dove il significante, il telo-icona, coincide col referente o oggetto, il fondale in questione, ma è anche altro, la rappresentazione ‘culturale’ di un processo simbolico di astrazione da e per quell’elemento acqueo, una dialettica in atto: qualcosa che si vede e non si vede, che si manifesta a volte o la cui presenza è latente…
La curatrice e artista, Angela Galli, in questo caso, vede il potenziale di unire il lavoro dei due artisti in quella forma nuova e sottesa, invisibile di un parallelepipedo, si inizia a costruire il reticolo, la matrice del contenitore-forma. Poi ecco ad un certo punto scatta la magia, il set è un workshop e le tre menti interagiscono, la nuova forma si autodetermina, l’idea diventa prevalente e si manifesta, il criterio della manifestazione è “l’estetica”, il messaggio artistico è il più ricco di informazione (Shannon).
Per informazioni “Museo del mare” telefonare ai numero fisso: 0565/935492 o Mob: 393-9059583